Per far fronte al crescente fabbisogno di energia della popolazione mondiale, la scienza e la tecnica sono da tempo impegnate nella ricerca di una fonte inesauribile e pulita, in grado di sostituire i carburanti fossili.

La ricerca si è mossa in direzione della fusione nucleare che, a differenza della fissione, non provoca l’emissione di scorie nucleari radioattive residue.

In tale ambito si colloca il successo del reattore tedesco Wendelstein 7-X (W7-X), il cui funzionamento è stato dimostrato recentemente da un articolo pubblicato su Nature Communications, dove si evidenzia anche l’elevata accuratezza che tale tecnologia è in grado di raggiungere.

La realizzazione del mega impianto W7-X ha richiesto 19 anni di lavoro ed un investimento di circa 1 miliardo di euro. Il reattore funziona grazie al confinamento di un gas ionizzato denominato plasma, che viene riscaldato ad una temperatura di circa 100 milioni di gradi. In tali condizioni gli elettroni si separano dai loro atomi e si formano degli ioni che, collidendo e fondendosi insieme, generano energia.

Il W7-T è un reattore di tipo “Stellarator”, molto complesso da costruire rispetto all’altra tipologia di reattori nucleari, c.d. “Tokamak”, ovvero il reattore sperimentale del progetto ITER, nel quale la Walter Tosto è coinvolta come parte del consorzio AMW (Ansaldo – Mangiarotti – Walter Tosto). L’azienda sta infatti realizzando diversi settori per la camera da vuoto del tokamak ITER, che entrerà in funzione a partire dal 2020.